Ciò che è accaduto ieri sera in consiglio comunale è stato qualcosa di tremendamente imbarazzante.
Coloro
che ieri sera erano presenti, hanno potuto assistere ad un dibattito
tra i consiglieri comunali molto più simile ad una ressa fra ragazzini,
che ad un confronto di adulti.
I problemi sono sorti con i punti 2
e 3 dell'o.d.g. del consiglio comunale, relativamente alle due
interrogazioni del consigliere Polloni.
La prima faceva riferimento alla questione del conflitto di interessi di
Enrico Frosi per quanto riguarda l'adozione del PGT; infatti
sembrerebbe che dai documenti emerga chiaramente come per i lavori del
PII Cremaschina sia coinvolta l'azienda edile “Attika” del consigliere
in questione.
Tenendo presente che
Frosi, nel rispetto del codice penale, è stato correttamente assente
nella discussione e nella votazione per l'adozione del PGT, Polloni ha
voluto chiedere al sindaco le motivazioni di tale assenza e se egli ne
era a conoscenza.
Dopo la risposta un po' imbarazzata di Anelli,
che è stata una specie di si e no, e dell'accanimento di Polloni di cui
non si riesce a vedere l'utilità pratica, segue l'intervento di Frosi,
pronto a difendere la sua onorabilità, il quale invoca l'art. 49 del
regolamento comunale e chiede una commissione formata da 3 membri
incaricata di indagare i documenti e riconoscere la fondatezza delle
“accuse” che gli sono state rivolte.
E' importante sottolineare
come Frosi sia arrivato a minacciare la sua sospensione dal ruolo di
consigliere comunale nel caso la maggioranza non gli avesse concesso
l'istituzione di tale commissione, ed è chiaro come il sostegno della
sua civica “Coraggio per Cambiare” sia fondamentale per la tenuta della
debole maggioranza di centro-destra.
Inoltre c'è da dire che non è
la prima volta che in consiglio comunale si solleva la questione del
conflitto di interessi legata al consigliere Frosi e alla sua società
edile Attika.
Già in passato, infatti, erano state contestate
delle votazioni di delibera relativamente ai lavori dei parcheggi della
Faustinella e della discoteca Art Club, nelle quali si era vista la
partecipazione alla discussione e alla votazione del rappresentante legale della società interessata sign. Enrico Frosi. Al
di là del rispetto del codice penale e del regolamento comunale, i
quali impongono l'astensione del consigliere non solo dalla votazione ma
anche dalla discussione in c.c., non è assolutamente condivisibile che
la maggioranza del consiglio approvi delle delibere che fanno
chiaramente gli interessi economici di un membro dell'assemblea comunale.
Per una questione di trasparenza e di correttezza tale meccanismo si dovrebbe evitare.
Non
è per nulla corretto approvare dei lavori che favoriscano chiaramente
un membro del consiglio, e si deve pretendere che l'aspetto
professionale e quello politico rimangano nettamente distinti,
sopratutto per il rispetto dei cittadini.
La beffa più grande,
però, arriva quando dopo un'ora di discussione e una sospensione della
seduta per la riunione dei capi gruppo, si decide di rispondere
affermativamente alla richiesta di Frosi.
La commissione, infatti, viene formata da SOLI membri della maggioranza, di cui il consigliere in questione è esponente!
Un
colpo di genio del c.c. che rimarrà negli annali! Non era proprio
possibile la partecipazione di qualcuno dell'opposizione? Possibile che
Lega e consiglieri di centro-sinistra non si siano proposti per essere
parte di questa commissione, almeno per garantire una maggiore
correttezza dal punto di vista politico e istituzionale? Nonostante la
loro iniziale perplessità, e una volta che questa commissione è stata
istituita, difatti potevano proporsi come attivi in questa operazione di
controllo.
Il secondo siparietto, invece, si ha avuto con la
seconda interrogazione di Polloni, riguardante il raggiungimento del
quorum per la validità della votazione sul PGT.
Centro-sinistra e
Lega si sono accusati a vicenda di avere garantito il numero legale per
l'approvazione del PGT, rimanendo in aule al momento del voto.
Secondo
Polloni dai documenti risulta evidente che i consiglieri del PD sono
rimasti presenti alla votazione, mentre gli esponenti leghisti erano
all'esterno e sono dovuti rientrare apposta per votare, in quanto era
garantito il numero legale per la presenza degli altri membri
dell'opposizione.
Molti testimoni della serata del 28-09-2011,
invece, sostengono di avere visto come i consiglieri del centro-sinistra
stessero per uscire dall'aula, mentre i due consiglieri della Lega sono
rientrati appositamente per votare, garantendo così il numero legale.
Sicuramente
l'esponente della Lega fa appello ai documenti, i quali però non
riportano l'alzarsi dalla sedia di un consigliere comunale in procinto
di andarsene.
Al di là di tutto viene da domandarsi il motivo per
cui Lega e Partito Democratico, visto la loro contrarietà al PGT, non
hanno abbandonato congiuntamente l'aula per fare cadere il numero
legale.
Probabilmente ci sono stati degli imperdonabili problemi
di comunicazione tra i consiglieri di opposizione, oppure non c'è la
buona fede da parte di qualcuno.
Di fatto sono in molti a
sostenere di avere visto rientrare i consiglieri della Lega
appositamente per votare, e Polloni è stato bene stuzzicato dalla
stampa, ad esempio dal giornalino “Luci della città” del PD.
Se così fosse, allora il sign. Polloni sarebbe particolarmente carente di onestà intellettuale.
Alessandro Scattolo