• Una questione di correttezza (consiglio comunale 17-01-2012)

    Ciò che è accaduto ieri sera in consiglio comunale è stato qualcosa di tremendamente imbarazzante.

    Coloro che ieri sera erano presenti, hanno potuto assistere ad un dibattito tra i consiglieri comunali molto più simile ad una ressa fra ragazzini, che ad un confronto di adulti.
    I problemi sono sorti con i punti 2 e 3 dell'o.d.g. del consiglio comunale, relativamente alle due interrogazioni del consigliere Polloni.
    La prima faceva riferimento alla questione del conflitto di interessi di Enrico Frosi per quanto riguarda l'adozione del PGT; infatti sembrerebbe che dai documenti emerga chiaramente come per i lavori del PII Cremaschina sia coinvolta l'azienda edile “Attika” del consigliere in questione. 
    Tenendo presente che Frosi, nel rispetto del codice penale, è stato correttamente assente nella discussione e nella votazione per l'adozione del PGT, Polloni ha voluto chiedere al sindaco le motivazioni di tale assenza e se egli ne era a conoscenza.
    Dopo la risposta un po' imbarazzata di Anelli, che è stata una specie di si e no, e dell'accanimento di Polloni di cui non si riesce a vedere l'utilità pratica, segue l'intervento di Frosi, pronto a difendere la sua onorabilità, il quale invoca l'art. 49 del regolamento comunale e chiede una commissione formata da 3 membri incaricata di indagare i documenti e riconoscere la fondatezza delle “accuse” che gli sono state rivolte.

    E' importante sottolineare come Frosi sia arrivato a minacciare la sua sospensione dal ruolo di consigliere comunale nel caso la maggioranza non gli avesse concesso l'istituzione di tale commissione, ed è chiaro come il sostegno della sua civica “Coraggio per Cambiare” sia fondamentale per la tenuta della debole maggioranza di centro-destra.
    Inoltre c'è da dire che non è la prima volta che in consiglio comunale si solleva la questione del conflitto di interessi legata al consigliere Frosi e alla sua società edile Attika.
    Già in passato, infatti, erano state contestate delle votazioni di delibera relativamente ai lavori dei parcheggi della Faustinella e della discoteca Art Club, nelle quali si era vista la partecipazione alla discussione e alla votazione del rappresentante legale della società interessata sign. Enrico Frosi. Al di là del rispetto del codice penale e del regolamento comunale, i quali impongono l'astensione del consigliere non solo dalla votazione ma anche dalla discussione in c.c., non è assolutamente condivisibile che la maggioranza del consiglio approvi delle delibere che fanno chiaramente gli interessi economici di un membro dell'assemblea comunale. 
    Per una questione di trasparenza e di correttezza tale meccanismo si dovrebbe evitare.

    Non è per nulla corretto approvare dei lavori che favoriscano chiaramente un membro del consiglio, e si deve pretendere che l'aspetto professionale e quello politico rimangano nettamente distinti, sopratutto per il rispetto dei cittadini.
    La beffa più grande, però, arriva quando dopo un'ora di discussione e una sospensione della seduta per la riunione dei capi gruppo, si decide di rispondere affermativamente alla richiesta di Frosi.
    La commissione, infatti, viene formata da SOLI membri della maggioranza, di cui il consigliere in questione è esponente!
    Un colpo di genio del c.c. che rimarrà negli annali! Non era proprio possibile la partecipazione di qualcuno dell'opposizione? Possibile che Lega e consiglieri di centro-sinistra non si siano proposti per essere parte di questa commissione, almeno per garantire una maggiore correttezza dal punto di vista politico e istituzionale? Nonostante la loro iniziale perplessità, e una volta che questa commissione è stata istituita, difatti potevano proporsi come attivi in questa operazione di controllo.
    Il secondo siparietto, invece, si ha avuto con la seconda interrogazione di Polloni, riguardante il raggiungimento del quorum per la validità della votazione sul PGT.
    Centro-sinistra e Lega si sono accusati a vicenda di avere garantito il numero legale per l'approvazione del PGT, rimanendo in aule al momento del voto.
    Secondo Polloni dai documenti risulta evidente che i consiglieri del PD sono rimasti presenti alla votazione, mentre gli esponenti leghisti erano all'esterno e sono dovuti rientrare apposta per votare, in quanto era garantito il numero legale per la presenza degli altri membri dell'opposizione.

    Molti testimoni della serata del 28-09-2011, invece, sostengono di avere visto come i consiglieri del centro-sinistra stessero per uscire dall'aula, mentre i due consiglieri della Lega sono rientrati appositamente per votare, garantendo così il numero legale.
    Sicuramente l'esponente della Lega fa appello ai documenti, i quali però non riportano l'alzarsi dalla sedia di un consigliere comunale in procinto di andarsene.
    Al di là di tutto viene da domandarsi il motivo per cui Lega e Partito Democratico, visto la loro contrarietà al PGT, non hanno abbandonato congiuntamente l'aula per fare cadere il numero legale.
    Probabilmente ci sono stati degli imperdonabili problemi di comunicazione tra i consiglieri di opposizione, oppure non c'è la buona fede da parte di qualcuno.
    Di fatto sono in molti a sostenere di avere visto rientrare i consiglieri della Lega appositamente per votare, e Polloni è stato bene stuzzicato dalla stampa, ad esempio dal giornalino “Luci della città” del PD.
    Se così fosse, allora il sign. Polloni sarebbe particolarmente carente di onestà intellettuale.

    Alessandro Scattolo